Direzione Didattica Statale "Jole Orsini" di Amelia (TR)

Scuola Primaria a Tempo Pieno "Maria Chierichini"

Classi seconde Alfa, Beta, Gamma. A. s. 2016/17

Escono allegri i bambini dalla scuola,

lanciando nell'aria tiepida...

tenere canzoni.

Quanta allegria nel profondo

silenzio della stradina!

Un silenzio fatto a pezzi

da risa d'argento nuovo...

Federico Garcia Lorca 


IL NOSTRO IDEALE DI SCUOLA INNOVATIVA

 

IL MODELLO DI RIFERIMENTO

Nelle classi seconde Alfa, Beta e Gamma a Tempo Pieno sperimenteremo liberamente alcune delle idee organizzativo-didattiche attuate nella Rete “Scuola Senza Zaino”, un progetto nato nel 2002 a Lucca, a cui finora hanno aderito 190 istituti della penisola (www.senzazaino.it). In esse vengono realizzate pratiche e metodologie innovative in relazione a tre valori: responsabilità, comunità e ospitalità. Si tratta di superare il modello impostato prevalentemente sull’insegnamento trasmissivo, impartito negli ambienti definiti cells & bells, dove le aule sono ammobiliate con le consuete file di banchi posti di fronte ad una cattedra.

Pur condividendone gli ideali, non aderiremo formalmente alla Rete, perché vorremmo curvare il modello didattico in corso d’opera, in funzione della nostra specifica realtà di ricerca educativa, rimanendo indipendenti da qualsiasi etichettatura. 

 

DOCUMENTARE IL CAMMINO

Documenteremo il percorso costruendo un sito a cui potranno avere libero accesso i genitori dei nostri bambini.

 

UNA SCUOLA PIU' “LEGGERA”

Gli studenti entrano con lo zaino in spalla, ma appena mettono piede in aula lo svuotano. Gli astucci e i diari sono personali, ma a scuola biro, matite, gomme, forbici, squadre e righelli sono in condivisione, in un contenitore a più scomparti, al centro di ogni isola. A fine lezione quaderni e libri vengono sistemati nell’aula, in modo ordinato.

 

UN'AULA CON PIU' LUOGHI IDENTITARI

L’aula ha più luoghi di lavoro, dove si svolgono in contemporanea attività diverse (angolo della lettura, angolo della matematica, postazioni per PC, Agorà...). Qui il docente si fa facilitatore e organizzatore, puntando sull’autonomia dei ragazzi e sul loro senso di responsabilità. Una scuola più leggera non solo ha una diversa organizzazione degli spazi e dei materiali, ma offre anche percorsi didattici personalizzati ed allo stesso tempo abitua gli alunni a lavorare in gruppo.

 

UN'ATMOSFERA SERENA

Un ambiente sereno, disteso, dove si parla con voce bassa e pacata, dove il rumore è contenuto. Una visione della scuola che favorisce ed incoraggia la responsabilità, la partecipazione e la cooperazione tra bambini e ragazzi attraverso la personalizzazione e una pluralità dei percorsi di apprendimento, dove il fare si intreccia con il dire, l’esplorare con il raccontare, i mediatori attivi e iconici con quelli analogici e simbolici, lo stile simbolico–ricostruttivo, tipico della lezione frontale, con quello percettivo – motorio, che caratterizza l’attività laboratoriale. La cura della voce e la riduzione dei rumori sono uno strumento necessario per creare un clima disteso e adatto all'apprendimento. Insonorizzare l'aula significa diminuire rumori e dispersione e questo si può fare facilmente, mettendo palline da tennis sotto le sedie.

 

LA DISPOSIZIONE DEI BANCHI AD "ISOLE"

Un altro caposaldo è la solidarietà e la collaborazione fra i compagni. La classe è distribuita a "isole" di banchi, nelle quali i bambini ruotano ogni settimana. Il lunedì ogni tavolo nomina un “capotavolo”, che ha il compito di fare l’appello, di fare il portavoce con l’insegnante e di controllare il materiale comune. Quando c’è una verifica si separano i banchi e si dispongono in fila. L’insegnante non ha una postazione fissa: si sposta nell’aula in funzione del lavoro da svolgere ed i bambini ruotano le sedie orientandole in modo diverso a seconda delle opportunità, con un movimento “a giostra”.

 

TRA LA TERRA E LE NUVOLE

Nelle aule l’esperienza tecnologica si accompagna all’esperienza pratica: toccare e costruire per apprendere non esclude l’accesso alla realtà virtuale della rete, che arricchisce l’esperienza pratica.

 

L’ATTENZIONE A "COME" SI INSEGNA

L’approccio metodologico sottolinea l’attenzione alla disposizione spaziale e all’uso della strumentazione didattica, all’incremento della responsabilizzazione, ai vari modi di far lavorare gli alunni (da soli, in coppia, in terna, in gruppo, ecc.), alle tecniche di differenziazione dell’insegnamento, ai modi di interpretare la relazione docente - allievo (modello dell’artigiano, modello drammaturgico), all’uso delle tecnologie avanzate. Si introduce l’approccio digitale, ma al tempo stesso viene enfatizzato il recupero della dimensione corporea, l’impiego di una strumentazione didattica tattile e il rapporto con il mondo inteso nella sua oggettualità; viene dato rilievo alla tradizione simbolico–astratta (che richiama prima di tutto il leggere, lo scrivere, l’ascoltare e il parlare), ma sono valorizzati, al tempo stesso, i sistemi di comunicazione visuale che sollecitano l’immaginazione e la creatività. Il linguaggio verbale costituisce un riferimento imprescindibile, ma un posto altrettanto significativo viene riservato al linguaggio non verbale.

Le Insegnanti

Elisabetta Accorsi, Claudia Angeluzzi, Pamela Bellezza, Dora Capotosti, Nicoletta Francia,

Tiziana Lorenzoni, Maria Letizia Ottavi, Maria Laura Proietti,Teresa Quadraccia

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Eccoci!

Questi eravamo noi in classe prima...stavamo realizzando il laboratorio di educazione alimentare nella fattoria didattica di Ferentillo.

Che dolcissima esperienza!

Com'era buono il miele!